Vi sarà capitato di sentirvi chiedere “Mi leggi una storia?” o, mentre state raccontando una storia già narrata, sentirvi dire “Devi raccontarla come l’altra volta! Non era così!”.
Le storie narrate prestano parole e, se si tratta di albi illustrati, illustrazioni che evocano un mondo immaginario dove possono prendere forma le emozioni non ancora nominabili; emozioni che i bambini sentono già muoversi dentro di loro, creando talvolta irrequietezza. In altri casi ciò che il bambino cerca è il piacere della narrazione, dove trova spazio la sua creatività o il piacere della lettura insieme di un libro divertente o ricco di avventure con personaggi in cui si possa identificare.
Le parole di un libro o di un albo illustrato possono cullare, come le onde del mare; possono creare sicurezza, prima di concedersi al buio della notte, quando si abbandonano difese e controllo. Le paure possono trovare una forma ed una “casa” e riescono, in tal modo, ad invadere meno i sogni della notte. Dare una casa alle paure o all’angoscia vuol dire riconoscerle, guardarle, significarle.
Le parole e le immagini di un libro possono venire in soccorso anche quando si devono gestire eventi delicati, difficili e dolorosi che spaventano o feriscono anche gli adulti, perché le fragilità ne vengono sollecitate. Ci sono libri che possono abbracciare adulto e bambino quando si trovano a parlare per esempio di morte, di malattia o di separazioni.
Uno degli strumenti fondamentali per narrare è la voce. Una storia può essere non solo letta ma anche cantata, può essere narrata con l’aiuto di pupazzi, di burattini, di ombre proiettate sul muro. La voce è uno dei fili che creano il legame tra un bambino e chi si prende cura di lui, nel dialogo di contatti sensoriali e corporei; nelle alternanze delle prime lallazioni che si trasformano in sillabe e poi in frasi. Si viene così a creare uno spazio tra il dentro e il fuori, dove le parole portano senso e generano le basi per lo sviluppo della mente del bambino.
Un libro, ed in particolare un albo illustrato, può essere un alleato nella formazione di una mente che sa stare in contatto con i vissuti all’interno di una finestra di tolleranza; questo permette di dare loro una configurazione e di poterli condividere invece che agirli. Ognuno può mettere qualcosa di sé nella storia che gli viene raccontata.
La lettura ed il racconto di storie, inoltre, sostengono lo sviluppo della capacità di organizzare il pensiero e delle competenze narrative negli aspetti sia linguistici che cognitivi.