C’era una volta un riccio che pensava di essere un supereroe – indossava sempre un mantello da supereroe – ed era convinto che fossero suoi doveri non sbagliare mai, riuscire in tutto e non sperimentare la fatica.
Sentì la fatica, perché così accade. Si guardò allo specchio e si rese conto di non avere più il suo mantello; intravide un piccolo riccio che tremava dentro di sé. Il riccio era molto spaventato, anzi era terrorizzato, ma si disse che, in fondo, solo lui sapeva di avere quel piccolo riccio e che l’avrebbe ancora nascosto sotto il mantello. Agli altri avrebbe continuato a dire che non aveva bisogno di niente e che lui poteva tutto.
Avrebbe tenuto quel piccolo riccio lontano dagli sguardi, coperto dal suo mantello. Questo pensiero spesso lo distraeva, creava ansia e preoccupazione.
Un pomeriggio in cui stava giocando con i suoi amici, il mantello si slegò e cadde… gli altri lo videro senza mantello e soprattutto notarono quel piccolo riccio…
Come potrebbe proseguire questa storia?
Il racconto riprende una storia che ha preso forma ed è stata creata durante il percorso di psicoterapia di un bambino conosciuto qualche anno fa.
Ognuno potrebbe scrivere un finale diverso, ma in ogni narrazione troveremmo il riferimento a delle parti che costituiscono il proprio sé. Il supereroe della storia vuole tutelare il piccolo riccio, ha una buona intenzione anche se è molto esigente, le sue aspettative e richieste perentorie creano sofferenza. Impossibile per chiunque soddisfare le sue pretese.
Il supereroe è una parte protettiva potente, che conosce solo quel modo di “prendersi cura” del piccolo riccio, cioè di nasconderlo. Il piccolo riccio è una parte vulnerabile, perché porta con sé bisogni legittimi e nello stesso tempo temuti.
Il piccolo riccio può essere avvicinato, può essere conosciuto. La sua voce può essere ascoltata. Gli si può creare una tana morbida e accogliente, dove si senta al sicuro senza doversi necessariamente nascondere. Le parti protettive possono essere d’aiuto prestando la loro forza e tenacia, ma possono scoprire nuovi modi di prendersi cura.